Teun Koopmeiners schierato da regista in Real Madrid-Juventus: analisi delle sue prestazioni stagionali, i numerosi cambi ruolo.
Nella sfida di prestigio tra Real Madrid e Juventus, uno dei temi più discussi è stata la nuova posizione occupata da Teun Koopmeiners, schierato da regista nel 3-5-2 scelto da Tudor. Un test importante per l’olandese, rimasto in campo per 74 minuti prima di lasciare spazio a Locatelli.

Koopmeiners regista contro il Real Madrid: prove di rinascita tattica
Utilizzato nel ruolo solitamente riservato proprio all’azzurro, Koopmeiners ha offerto una prova sufficiente, più incisiva in fase di interdizione che in costruzione. Complice anche la densità del centrocampo avversario, il numero 7 bianconero ha faticato a trovare continuità nella manovra, ma ha comunque mostrato segnali incoraggianti di adattamento tattico.
L’esperienza juventina di Koopmeiners è stata finora tutt’altro che lineare. Dopo l’arrivo in estate dall’Atalanta, l’olandese è stato impiegato in più ruoli: da trequartista nel 4-2-3-1 di Thiago Motta a mediano e mezzala nel 3-5-2 di Tudor. Un’esplorazione tattica che ha contribuito a rallentarne l’inserimento, anche a causa di prestazioni altalenanti e di un ruolo mai ben definito.
Cambi ruolo, difficoltà iniziali e la posizione che preferisce davvero
Nel dettaglio, ha giocato 9 partite stagionali (6 da titolare), venendo impiegato da trequartista solo in avvio di stagione, con risultati deludenti come nella trasferta di Villarreal. Meglio invece da mezzala contro Inter e Como e da mediano contro Verona e Dortmund.
Al termine del match col Real, Koopmeiners ha dichiarato ai microfoni di Prime: “Sicuramente ho attraversato un periodo un po’ complicato, e me ne assumo la responsabilità. Ne ho parlato anche con la società e con il mister. In alcune partite ho giocato in una posizione non mia, troppo avanzata, ma io mi considero un centrocampista: mi piace costruire gioco, gestire il pallone a centrocampo, cercare il passaggio giusto. Certo, mi piacerebbe anche segnare, ma la mia natura è quella di un centrocampista puro. Per esempio, contro l’Atalanta ho giocato bene nel mio ruolo, mentre contro il Villarreal ho dovuto adattarmi da attaccante, e quello non sono io. Ho chiarito la cosa con l’allenatore e oggi sono tornato a giocare dove mi sento più a mio agio. Devo continuare a migliorare e a dare di più, anche se penso di aver fatto delle buone partite. La chiave è trovare continuità, mantenere sempre uno spirito positivo e pensare al bene della squadra, perché alla fine è quello che conta davvero.” Come riportato su ilbianconero.com
Un passaggio chiave che sottolinea la sua volontà di tornare a esprimersi nel suo habitat naturale, ovvero nel cuore del centrocampo, dove può mettere in mostra visione di gioco, geometrie e capacità di impostazione.
Il futuro dirà se questa sarà la scelta definitiva, ma è evidente che, per rendere al meglio, Koopmeiners ha bisogno di continuità e della giusta collocazione tattica.